​Le frontiere dell'uomo sono quelle della sua mente. I limiti che si pone sono quelli dei suoi desideri e delle sue speranze. Ciascuno di noi vive il suo tempo cercando di afferrarne il senso,qualche volta sperando,qualche volta lottando ed il più delle volte rinunciando. Perchè il limite è lì, prevaricatrice e feroce barricata dell'impossibile, ed affrontarlo significa infrangersi come cristalli sull'acciaio della negazione. Eppure chi conosce le frontiere sa benissimo che esistono per essere superate, che segnano solo il limite oltre il quale ci è concessa una crescita, uno sbocco di vita, una nuova speranza, una diversa realtà. La frontiera non va affrontata, va coltivata. La differenza non va  rinnegata, va conosciuta. La barriera va frequentata, vissuta con intensità, amata, compresa, ne va goduta la presenza, deve essere conosciuta l'essenza, il perchè della sua presenza. Allora essa si sposta, si allontana, si scioglie, come il torpore di un bimbo al suo risveglio.

​Ora non ha più ragione di esistere perchè non deve negare più nulla, perchè i no non hanno più senso, perchè ci conosciamo, ci amiamo e  ci rispettiamo senza bisogno di corazze e di armature, di frontiere e di barriere. Siamo esseri umani che riconoscono che la luce dentro di loro appartiene allo stesso diritto di esistere.